Camilla Colombo ha dimostrato come il contesto può influenzare le nostre valutazioni morali
Camilla Colombo, giovane ricercatrice in filosofia della scienza del gruppo MoMiLab-MInD della Scuola IMT, si aggiudica il premio “Best Philosophy Paper”. Il riconoscimento le è stato assegnato durante l’ottava conferenza della Società italiana di neuroetica (SINe) che si è tenuta a Milano durante la seconda settimana di maggio, per una ricerca dal titolo "Doing, Allowing, Framing: a case for Moral Heuristics" (Fare o lasciar accadere: cornici cognitive ed euristiche morali), in cui mostra come alcune valutazioni che ci sembrano intuitivamente solide e universalmente riconosciute, come ad esempio: “Fare il male è peggio che lasciare che accada”, sono in realtà regole di massima che possono dipendere in modo cruciale dal contesto. Questo spiega perché abbiamo intuizioni diverse su ciò che è eticamente giusto, senza che sia facile stabilire una regola che valga in modo trasversale.
La Società Italiana di Neuroetica riunisce ricercatori che operano in diversi ambiti, dalla bioetica alla medicina, psicologia e diritto. La neuroetica è un campo disciplinare giovane, nato dallo sviluppo delle neuroscienze cognitive e dalle loro ricadute teoretiche e pratiche a livello etico, legale, sociale e politico.