Se ne è andato mentre si trovava all’estero, Romano Lazzeroni, illustre studioso, esempio non comune di uomo di cultura e di servitore delle istituzioni. Per la nostra Scuola, era da molti anni Presidente del Nucleo di Valutazione, che ha guidato con brillante dedizione fino alla scadenza del mandato, lo scorso dicembre. Ci mancheranno i suoi insegnamenti, la sua ironia, il suo senso dell’umorismo, l'eleganza naturale dei suoi modi, destinati comunque a restare per tutti noi ricordo imperituro.
Professore Emerito del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, storico docente di Glottologia e di Sanscrito dell'Università di Pisa, il Professor Lazzeroni è stato a lungo Direttore del Dipartimento di Linguistica, coordinatore del dottorato di ricerca in Linguistica e dal 1975 al 1983 Prorettore Vicario dell’Università di Pisa, allora guidata da Ranieri Favilli.
Nato nella provincia pisana nel 1930, a Pontedera, Lazzeroni aveva studiato proprio presso l’Università e la Scuola Normale Superiore di Pisa, laureandosi in Lettere Classiche nel 1952 e conseguendo il diploma di Perfezionamento presso la Scuola Normale Superiore nel 1953. Dopo un periodo di studi nelle Università di Bonn e di Heidelberg, nel ’58 ottenne la libera docenza in Glottologia.
È nel 1965 all’Università di Palermo che Lazzeroni diventa professore ordinario di Glottologia, per poi essere chiamato l’anno dopo nella sua Pisa a coprire la II cattedra di Glottologia, tenendo parallelamente il corso di Sanscrito fino al 1985.
Figura di spicco della cultura italiana, maestro di intere generazioni di docenti, spirito libero e senz’altro anticonformista, attualmente Lazzeroni – sempre attivo nonostante l’età - era professore straordinario presso l’Università telematica “Marconi” di Roma in qualità di preside della Facoltà di Lettere e del Dottorato di ricerca in linguistica.
Autore di oltre 200 pubblicazioni su riviste italiane e straniere nonché di alcuni volumi editi da Laterza e Carocci, direttore di riviste scientifiche, i suoi campi di studio sono stati le lingue dell’Italia antica, l’indiano antico con particolare riguardo alla linguistica vedica, l’indoeuropeistica classica e le problematiche relative alla tipologia linguistica.
Socio nazionale dell’Accademia dei Lincei dal 1991, della Società Italiana di Glottologia (di cui è stato Presidente dal 1984 al 1986) e dell’Associazione Italiana di Studi Sanscriti, non si contano le altre accademie, associazioni, società, consigli che ha presieduto, così come quelle di cui è stato membro, oltre ai premi vinti nel corso della lunghissima carriera.
Come è proprio delle persone dotate di vivace intelligenza, Romano Lazzeroni possedeva una spiccata ironia, che non mancava mai di usare quando doveva parlare di sé. Fu così che, adempiendo alle procedure successive alla sua designazione quale Presidente del Nucleo di Valutazione della Scuola, insieme al curriculum vitae di rito, ne allegò un altro, un sublime divertissement, dal quale emergeva la sua frizzante e intelligente umanità. Vogliamo chiudere il nostro ricordo proprio con le parole giocose con le quali Romano descriveva se stesso: “Mi appassionai alla linguistica al Liceo quando, confinato in campagna nel terribile inverno del ’46, non avendo nulla da fare e non avendo ancora l’età di andare a fanciulle (che per altro stavano anche loro tappate in casa) mi misi a strologare sulla grammatica greca e scoprii le sonanti, che peraltro le avevano scoperte già da 70 anni. Laureato e poi specializzato alla scuola Normale (dove la puzza di cavolo che olezzava ovunque non bastò a disgustarmi di quella verdura) decisi di fare il professore universitario quando mi accorsi che non sarei mai stato capace di vincere un concorso per la scuola media e mi persuasi che insegnare all’università era sempre meglio che lavorare. Per il principio che accademie, presidenze, prostata e arteriosclerosi crescono con l’età sono socio di un bel grappolo di accademie di cui cito solo quella dei Lincei. Mi sono occupato di linguistica latina, italica, greca e soprattutto indiana producendo in questo campo un buon numero di lavori di solito apprezzati da sanscritisti che non sanno nulla di linguistica e da linguisti che non sanno nulla di sanscrito. Continuo a lavorare nonostante abbia compiuto 20 anni più di 4 volte; infatti l’età a chi prende la testa e a chi le gambe: io cammino benissimo".