Nuovo indice bibliometrico individua il 2% dei migliori ricercatori al mondo. Scuola IMT si aggiudica cinque "posizioni"

Un recente articolo di bibliometria, la scienza che utilizza tecniche matematiche e statistiche per analizzare la quantità, la qualità e la diffusione delle pubblicazioni all’interno delle comunità scientifiche, pubblicato sulla rivista internazionale Plos One, ha proposto un nuovo indice composito con cui ha individuato il 2% dei ricercatori con il miglior impatto citazionale al mondo. Come dire, la punta di diamante della ricerca, naturalmente nell’ambito delle discipline cosiddette bibliometriche, ovvero relative agli ambiti disciplinari della scienza, della tecnologia e della medicina.

Fra questi, la Scuola IMT Alti Studi Lucca si aggiudica ben cinque “posizioni” con quattro professori - Alberto Bemporad, Guido Caldarelli, Rocco De Nicola e Marco Paggi - selezionati dall’indice sia per quanto riguarda l’arco dell’intera carriera, sia per il solo 2019, categoria in cui si aggiunge anche il Professor Andrea Bacigalupo, ai tempi ricercatore della Scuola IMT e ora professore associato presso l’Università di Genova.

Un risultato di rilievo soprattutto considerando la giovane età della Scuola, classe 2005, e le sue dimensioni contenute, con un corpo docente di 19 professori fra ordinari e associati. I ricercatori sono stati classificati in 22 campi scientifici e in 176 sotto campi, prendendo in considerazione, come dicevamo, da un lato la sola performance del 2019, dall’altro l’intera produzione in carriera.

L’articolo in questione dal titolo “Updated science-wide author databases of standardized citation indicators”, che potete leggere per intero qui https://bit.ly/3m48vbv, propone, infatti, un nuovo indice per misurare l’impatto delle pubblicazioni a livello citazionale in un dato settore. Un indice che vuole essere più robusto rispetto alla semplice misurazione del numero delle citazioni o delle pubblicazioni.

Le metriche di citazione, infatti, sono ampiamente utilizzate ma spesso purtroppo anche in modo improprio. Il nuovo database mette a disposizione del pubblico un documento che “sistematizza” 100 mila scienziati in tutto il mondo, fornendo informazioni standardizzate su citazioni, h-index, hm-index aggiustato per co-autore, citazioni dei documenti in funzione del ruolo dell’autore, ed infine un indicatore composito che tiene conto di tutti questi parametri. Vengono visualizzati, come detto, sia i dati relativi all’impatto raggiunto nell’arco della carriera, che per il solo anno 2019. Gli scienziati delle discipline della scienza, tecnologia e medicina sono classificati in 22 campi scientifici e 176 sottocampi.

Lunedì 14 dicembre 2020 - 12:00